1. Le tavole "Centri storici: classificazione degli edifici, struttura e spazi aperti" identificano le diverse possibilità offerte in termini di trasformazione urbana e di impianto urbanistico.
2. Nella tavole "Centri storici: classificazione degli edifici, struttura e spazi aperti" sono indicate le aree dove possono essere effettuati interventi di nuova edificazione e di ristrutturazione urbanistica e gli edifici per i quali è consentito uno specifico ampliamento laterale, una sopraelevazione, una ricostruzione al seguito della demolizione oppure un ripristino tipologico.
Tali interventi sono esclusivamente finalizzati al riuso ed alla riqualificazione del patrimonio storico;
- i nuovi insediamenti come gli interventi di ristrutturazione edilizia, vengono proposti con lo scopo di ripristinare la tipologia urbanistica caratteristica, in aree ove ormai risulta compromessa ed annullata, ovvero di creare ambiti strutturati con finalità pubbliche;
- gli interventi di demolizione con ricostruzione, oppure di ripristino tipologico tendono a riqualificare la città storica con azioni puntuali di risanamento e di riproposizione del tipo edilizio proprio di Pergine e delle sue frazioni;
- le sopraelevazioni e gli ampliamenti sono consentiti al fine di incentivare l'uso dei manufatti storici, senza stravolgerne l'impianto.
Le tavole "Centri storici: classificazione degli edifici, struttura e spazi aperti" indicano la presenza di eventuali allineamenti obbligatori (limite sul quale devono attestarsi gli edifici) e di allineamenti indicativi (limite estremo su cui possono attestarsi gli edifici).
3. Nuova edificazione: (Scheda n.1) Le tavole "Centri storici: classificazione degli edifici, struttura e spazi aperti" localizzano alcuni ambiti di centro storico entro i quali è possibile realizzare nuova edificazione. Tali interventi sono finalizzati: alla ricucitura urbanistica di realtà degradate, alla realizzazione di operazioni di carattere pubblico, all'ampliamento di zone residenziali di completamento.
La progettazione dovrà osservare le prescrizioni: delle tavole di Piano, delle norme e delle leggi vigenti e di quanto stabilito dalle presenti norme di attuazione, ai fini edificatori.
Gli interventi dovranno avvenire in conformità ai vincoli contenuti nelle tavole "Centri storici: classificazione degli edifici, struttura e spazi aperti", rispettando: la superficie coperta massima, gli allineamenti obbligatori sugli spazi pubblici ed indicativi sugli spazi privati, la tipologia edilizia prescritta (Allegato "R") e le altezze massime espresse in numero di piani.
Le tavole "Centri storici: classificazione degli edifici, struttura e spazi aperti" definiscono, la possibilità di intervento edilizio diretto, oppure tramite la pianificazione subordinata.
Si dovrà evitare l'edificazione sparsa ed isolata, privilegiando l'accorpamento in corpi multipli, secondo gli schemi di crescita urbana descritti frazione per frazione nella analisi paesaggistica della relazione illustrativa del Piano, o semplicemente prendendo ad esempio il tessuto urbanistico del centro storico in esame.
Il P.R.G. in relazione alla complessità dell'intervento ed alla presenza delle infrastrutture appone il vincolo di pianificazione attuativa.
4. Ristrutturazione urbanistica: (Scheda n.2) Rientrano in tale definizione le zone in cui, per effetto di modificazioni più o meno recenti, l'antico impianto urbanistico sia gravemente compromesso ed alterato. In tali casi gli interventi consentiti sono finalizzati al ripristino, nei limiti del possibile, dei caratteri originari, sia urbanistici che edilizi.
La attivazione degli interventi avverrà attraverso l'utilizzo di piani di recupero.
I piani attuativi dovranno riprendere ed approfondire le indicazioni contenute nelle tavole "Centri storici: classificazione degli edifici, struttura e spazi aperti", rispettando: la superficie coperta massima, gli allineamenti obbligatori sugli spazi pubblici ed indicativi sugli spazi privati, la tipologia edilizia e le altezze massime.
La ristrutturazione urbanistica dovrà evitare l'edificazione sparsa ed isolata, privilegiando l'accorpamento in corpi multipli, secondo gli schemi di crescita urbana descritti frazione per frazione nella analisi paesaggistica della relazione illustrativa del Piano, o semplicemente prendendo ad esempio il tessuto urbanistico del centro storico in esame.
5. Ricostruzione al seguito della demolizione: (Scheda n.3) Rientrano in tale definizione i corpi minori o gli edifici di realizzazione recente che non presentano caratteristiche di conformità alla tipologia edilizia e/o urbanistica del luogo. Gli interventi consentiti sono finalizzati al ripristino, nei limiti del possibile, dei caratteri originari, sia urbanistici che edilizi.
Sono consentiti ampliamenti volumetrici finalizzati esclusivamente a garantirne la funzionalità. Sono quindi esclusi ampliamenti della Superficie utile netta (Sun).
È permessa la riplasmazione e ricomposizione planimetrica di corpi minori esistenti all'interno dei cortili, qualora non facciano parte integrante dell'edificio principale originario e qualora non presentino caratteristiche architettoniche, tipologiche e documentarie di rilievo. Tale intervento deve essere finalizzato al recupero e riqualificazione dell'area cortilizia o ad un disegno dei prospetti coerente coi caratteri storico-architettonici del complesso.
Le tavole "Centri storici: classificazione degli edifici, struttura e spazi aperti" indicano oltre ai fabbricati soggetti a demolizione e ricostruzione, i vincoli e le prescrizioni che si dovranno rispettare nella ricostruzione, ovvero: gli allineamenti e le superfici coperte massime. Ove tali allineamenti non siano indicati, dovranno essere mantenuti quelli preesistenti.
Nella ricostruzione del manufatto si dovrà fare riferimento alla tipologia edilizia attribuitagli ed all'abaco di elementi costruttivi di riferimento (Allegato "R").
Rientrano nella presente definizione anche ruderi di edifici che le tavole "Centri storici: classificazione degli edifici, struttura e spazi aperti" prevedono in ricostruzione. Tali manufatti potranno essere ricostruiti previa presentazione di documentazione storica, fotografica o iconografica che ne testimoni il grado di consistenza volumetrica o il numero di piani in altezza.
6. Ampliamenti volumetrici laterali e Sopraelevazioni: (Scheda n.4) ) Le tavole "Centri storici: classificazione degli edifici, struttura e spazi aperti" individuano gli edifici per i quali il Piano consente aumenti di volume per aggiunte laterali e/o sopraelevazioni.
Con tale operazione, il Piano si prefigge di risanare ambiti degradati da superfetazioni, baracche, tettoie, ecc., pertanto la possibilità di: ampliamento e/o sopraelevazione è subordinata alla demolizione delle pertinenze classificate come R4 e R5, per le quali le tavole "Centri storici: classificazione degli edifici, struttura e spazi aperti" non riportano una specifica previsione di intervento.
La sopraelevazione può avvenire in due modalità:
tipo A) innalzamento della copertura strettamente sufficiente a rendere abitabile il sottotetto esistente in modo da ottenere una misura massima di m.1,50 misurata tra estradosso dell'ultimo solaio ed intradosso del tetto, al netto dell'orditura secondaria e con l'esclusione di eventuali timpani; la sopraelevazione di tipo A è sempre ammessa qualora l'unità minima di intervento non presenti elementi di continuità tipologico formali e continuità della linea di gronda con le unità minime di intervento limitrofe; qualora unità minime di intervento contigue presentino elementi di continuità tipologico formali e continuità nella linea di gronda, l'intervento di sopraelevazione è possibile solo se esteso alle unità limitrofe trattandole unitariamente. In questo caso si può considerare "ultimo solaio" quello più alto tra le unità minime di intervento da trattare unitariamente.
tipo B) sopraelevazione della copertura esistente al fine di:
- affiancarsi all'altezza dell'imposta del tetto del corpo principale;
- allinearsi all'altezza dell'imposta del tetto del più basso degli edifici adiacenti, permettendo così la continuità visiva della linea di gronda;
Nelle sopraelevazioni di tipo B, l'imposta del tetto deve equivalere in altezza l'imposta del tetto degli edifici di riferimento, mentre non è necessario mantenere un allineamento delle linee di colmo.
L'ampliamento in sopraelevazione deve comunque essere compatibile con la tipologia caratteristica dell'immobile ed all'andamento delle falde di copertura definite nella tipologie edilizia (Allegato "R"), e nel rispetto delle seguenti condizioni:
· distanza tra le fronti di edifici nel rispetto delle norme del codice civile;
· allineamento verticale delle murature perimetrali;
· ricostruzione delle coperture secondo caratteri originari;
· a seguito di sopraelevazione, l'altezza di un edificio non potrà superare l'altezza degli edifici contigui o prospicienti soggetti a restauro o risanamento (art.8 D.M.n.1444, dd.02.04.1968);
L'ampliamento per aggiunte laterali può predisporsi nelle direzioni e dimensioni massime definite dal P.R.G.. Tale dimensionamento è da intendersi come massimo ammissibile, riferendosi peraltro, all'ampliamento di una partitura di finestre. La Commissione edilizia dovrà caso per caso testare la corrispondenza dei moduli edilizi. L'altezza del corpo in ampliamento dovrà rispettare l'altezza dell'edificio da ampliare. Se l'ampliamento si inserisce tra diversi corpi di fabbrica, dovrà allinearsi all'altezza consentita al più basso degli edifici adiacenti.
L'intervento è essenzialmente mirato al riassorbimento di volumi e corpi accessori, fuoriusciti dal corpo primigenio.
L'ampliamento in sopraelevazione o laterale dovrà riferirsi alla tipologia edilizia attribuitagli ed all'abaco di elementi costruttivi di riferimento (Allegato "R").
7. Ripristino tipologico: (Scheda n.5) Le tavole "Centri storici: classificazione degli edifici, struttura e spazi aperti" attribuiscono la tipologia edilizia ad ogni manufatto interno alla perimetrazione dei centri di antico impianto. Qualsiasi operazione di trasformazione si esegua su qualunque corpo edilizio, edificio o manufatto, dovrà ispirarsi alla tipologia caratteristica attribuitagli dal P.R.G. e definita nell'allegato "R".
Le tipologie edilizie sono riferite agli edifici di culto (CU) ai Palazzi rinascimentali (P), alle Case civili (C), alle case Rurali (R) agli edifici produttivi (PR) (opifici, filande, ecc) e depositi (D). Ogni tipo presenta dei caratteri peculiari di composizione, di rapporti modulari, di partitura di facciata, di elementi caratteriali che dovranno essere ripresi e riproposti nella progettazione.
Qualora il P.R.G. identifichi espressamente l'edificio soggetto a ripristino tipologico, l'attribuzione mira alla riplasmazione e ricomposizione di volumi esistenti o tettoie poste sulla copertura, qualora non facciano parte integrante dell'edificio principale originario e qualora non presentino caratteristiche architettoniche tipologiche e documentarie di rilievo. L'intervento consisterà nella messa in opera di strutture di copertura a falda, e più in generale ad un riordino formale dei coperti e dei prospetti. Gli spazi derivanti dalle suddette operazioni di riordino e riqualificazione non concorrono a formare aumento di volume.
Esempi di interventi di interventi di nuova edificazione |
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Esempi di interventi di ristrutturazione urbanistica |
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Esempi di interventi di ricostruzione in seguito alla demolizione |
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Esempi interventi di ampliamento laterale e sopraelevazione |
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Esempi di interventi di ripristino tipologico |
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